Terre fertili e ricche di selvaggina
La villa di Palazzo Pignano è stata costruita al centro di un'ampia area rialzata. Questo territorio è delimitato a ovest ed a est da due zone più basse: quella a ovest poteva essere invasa dalle acque dell’Adda durante le alluvioni primaverili e autunnali, mentre quella ad est era occupata da una palude chiamata Moso che poteva avere estensione e profondità variabile. Questa lingua di terra sopraelevata, sulla quale sorge Palazzo Pignano, è tra le più fertili della Pianura Padana ed è adatta alla coltivazione dei cereali.
Mediolanum, ossia l’odierna Milano, verso la fine dell’Impero Romano, era diventata capitale. I nobili romani vi costruirono pertanto le loro importanti abitazioni, simili per lusso e comfort a quelle possedute a Roma o in altre parti dell’Impero. I Romani iniziarono così a frequentare questi territori dal III secolo a.C. Nel IV secolo d.C. con il cambiamento dell’organizzazione terriera costruirono le due ville di Palazzo Pignano e Rovereto di Credera.
I ricchi proprietari terrieri che fecero costruire la villa in epoca tardoantica non scelsero questo luogo casualmente: la fertilità della terra adatta anche all’allevamento dei cavalli, la vicinanza di zone paludose adatte alla caccia ed alla pesca, la presenza di corsi d'acqua navigabili e dell'importante strada che congiungeva Milano con Cremona, rendevano questa zona particolarmente ricca.