Le risorgive hanno segnato una presenza notevole nelle abitudini e nella vita quotidiana della gente di Scannabue. La naturale limpidezza della “roggia del Fontanile” e dell’acquarossa meritano una breve visita in un ambiente molto interessante. Le corti e le architetture rurali si presentano nella loro particolarità e bellezza, denotando le caratteristiche vocate all’agricoltura dell’antico borgo.
Nel 1343, in un documento notarile firmato a Crema è riportato “…acquisto fatto dal Signor Predizino Benzon di Crema dal signor Giacomino Benzon di terre arativa nella corte del Palazzo a Scanabovi per il prezzo di lire 53,5 imperiali”.
Oltre alle particolari architetture rurali da notare è la villa settecentesca Orieto Sangiovanni, ex Villa Benzoni, con la pregevole facciata a doppia arcata. Il borgo è costellato dalle tipiche corti interne alle cascine. Qui si svolgeva e in parte ancora si svolge la storia quotidiana degli abitanti del territorio.
Nel 1818 la chiesa dedicata a San Giovanni Battista decollato, illustrata per linee essenziali in una carta veneziana del XV secolo, è stata demolita e ricostruita nel 1820 con l’attuale forma di stile neoclassico. Il campanile, a fianco è l’unico resto della costruzione precedente. Al suo interno si possono ammirare dei pregevoli affreschi.